Progetto scuola: NOI DICIAMO DI NO ALLA VIOLENZA

Il progetto “Noi diciamo no alla violenza” intende proporre una serie di interventi integrati contro la violenza di genere e tutti i tipi di violenza per coinvolgere in qualità di attori i piccoli allievi della Scuola primaria e gli studenti della secondaria di primo grado di quattro plessi scolastici della Provincia di Varese 

Il progetto mira a formare giovani consapevoli, offrendo percorsi differenziati per fasce d’età, con il pieno coinvolgimento di alunni e studenti svantaggiati, realizzando azioni mirate a:

  • Prevenire e combattere la violenza di genere presso le giovani generazioni e diffondere la consapevolezza di un’identità di genere;
  • Promuovere il rispetto reciproco;
  • Sensibilizzare ed educare le nuove generazioni per prevenire fenomeni di violenza, aggressività, bullismo e cyberbullismo;
  • Promuovere l’apertura al dialogo per conoscere e superare i conflitti interpersonali;
  • Favorire il benessere nelle relazioni interpersonali attraverso un ambiente accogliente e inclusivo;

ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO: 

Il progetto prevede moduli formativi in prospettiva interdisciplinare con laboratori d’esplorazione di linguaggi espressivi: teatro, cinema, arte, sport, musica e letteratura volti a favorire il pensiero critico e riflessivo. La prospettiva di lavoro è interdisciplinare e le tematiche, saranno sempre calibrate alle varie fasce d’età, offrendo al progetto un ampio respiro culturale.

Gli interventi volti alla realizzazione di una specifica e diretta educazione alla non violenza saranno così attuati nell’ambito di un unico discorso globale:

l. Un itinerario formativo/educativo specificamente rivolto agli studenti e scandito in incontri di riflessione e laboratori pratici volti alla produzione di opere concrete.

La sfida lanciata dal progetto è di ancorare l’educazione alla non violenza nel tessuto connettivo del gruppo classe.

Il percorso, si snoderà – attraverso la visione di film e la lettura di testi inerenti la tematica – nella realizzazione dei laboratori che coinvolgeranno studenti per attivare azioni informative, formative e di prevenzione contro la violenza, per approfondire il valore della non violenza nella vita degli studenti, delle loro famiglie e della comunità.

La linea di processo che il progetto intende attivare connette specifiche azioni di INFORM-AZIONE, FORM-AZIONE, COMUNIC-AZIONE, EDUC-AZIONE sul tema e le pratiche in oggetto.

  1. Obiettivi del progetto

L’entità del fenomeno evidenzia la necessità di informare e sensibilizzare in modo diffuso e adeguato le nuove generazioni per renderle più capaci di riconoscere, affrontare e fronteggiare ogni forma di violenza e prevenire il riprodursi di modelli comportamentali violenti. Per un efficace contrasto alla violenza è necessario partire dalla comprensione dei pensieri di chi la agisce e di chi la subisce e interrogarsi sul perché di tali comportamenti. 

Gli obiettivi generali del progetto sono due:

  • favorire l’acquisizione di modelli relazionali sereni e “responsabili”, sensibilizzando i giovani e accrescendo la consapevolezza in relazione alla tematica;
  • prevenire il fenomeno della violenza, diffondendo tra gli studenti la cultura dei diritti della persona e modelli di relazione basati sul rispetto e l’accoglienza delle diversità.

Il progetto mira, dunque, al perseguimento dei seguenti obiettivi specifici:

  • creare consapevolezza circa i comportamenti e gli atteggiamenti violenti che connotano una “cultura della sopraffazione”;
  • promuovere una cultura della prevenzione e della non-violenza; 
  • favorire la coesione sociale;
  • aiutare ragazzi e ragazze a gestire i conflitti relazionali; 
  • sviluppare le capacità di ascolto, comprensione ed empatia nei confronti dell’Altro;
  • promuovere i concetti di parità e di pari opportunità, di stima e di autostima; 
  • comprendere il punto di vista dell’Altro, sia intellettualmente sia emotivamente;
  • promuovere sentimenti di collaborazione e rispetto reciproco tra bambini e bambine, ragazzi e ragazze.
  • veicolare contenuti a forte impatto sociale mediante attività ludiche e laboratoriali;
  • mettere in atto percorsi didattico-educativi volti ad eliminare le discriminazioni di genere nell’istruzione, nella formazione e nell’orientamento scolastico;
  • garantire un’efficace promozione dei valori democratici, della partecipazione alla vita dello Stato e della cittadinanza attiva;

IL METODO

Il metodo intende realizzare una modalità didattica innovativa che permetta un generale miglioramento della qualità dei processi di partecipazione di tutti gli alunni, perché teso a promuovere l’esplorazione di elementi emotivi, congiuntamente ad elementi razionali. Per questo verranno privilegiate metodologie didattiche attive, basate sul presupposto che l’apprendimento effettivo sia legato soprattutto all’esperienza diretta.

Le metodologie saranno differenti secondo le diverse fasce di età degli alunni a cui ci si rivolge, prevedono la diretta partecipazione di bambini e bambine, ragazzi e ragazze, che daranno concretezza alle proposte e contribuiranno alla costruzione di percorsi di formazione originali, perché derivanti dalle reali problematiche personali emerse nel gruppo.

PROGRAMMA 

  1. INTRODUZIONE COSA SIGNIFICA LA PAROLA VIOLENZA ;
  2. LABORATORIO DI CINEMA CON PROIEZIONE DI UN FILM COME SPUNTO DI RIFLESSIONE;
  3. DIBATTITO CON LETTURE TRATTE DALL’ATTUALITA’;
  4. LABORATORIO RECITAZIONE;
  5. LABORATORIO GRAFICO;
  6. LABORATORIO DI SCRITTURA CREATIVA;
  1. Un itinerario formativo rivolto docenti e scandito in incontri di riflessione 

 “Uno sguardo educativo a contrasto della violenza di genere”

La scuola è, per eccellenza, il luogo delle pari opportunità e dell’uguaglianza di diritti, dove si educa al rispetto delle differenze e al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere, e sono dunque centrali il ruolo e la formazione di chi ci lavora. Per questa ragione il progetto prevede la formazione del personale della scuola e dei docenti  sui temi che riguardano l’opposizione, insieme civile e pedagogica, alla violenza di genere mediante l’inserimento di un approccio di genere nella pratica educativa e didattica a favore degli studenti di diversa età su tutto il territorio della città di Varese.

Sono previste lezioni teoriche e laboratoriali. Le prime permettono di avere un quadro sintetico ma completo sul tema dell’educazione di genere, con particolare riguardo alla didattica curricolare e al ruolo della scuola nella prevenzione degli stereotipi e della violenza di genere, come previsto dalla Convenzione di Istanbul.

Le lezioni laboratoriali sono specificamente declinate per le scuole di ogni ordine e grado, offrono idee, suggerimenti e materiali da adottare nella didattica quotidiana.

Questo progetto è importante perché rafforza le azioni già in atto sul fronte della cultura della parità. Le modalità di formazione molto efficaci e snelle hanno una valenza concreta e forniscono dei validi spunti e strumenti per la didattica.

 DOCENTI del Progetto 

Le lezioni  teoriche saranno tenute da personale formato di Fondazione Felicita Morandi

Il  percorso artistico sarà coordinato e in alcune parti realizzato dall’attrice Sarah Maestri che da alcuni anni collabora in modo assai proficuo con il mondo della scuola, distinguendosi per l’alto profilo professionale, nonché per disponibilità massima e capacità di entrare in empatia coi ragazzi.

Sarah Maestri, attrice  da anni impegnata in progetti sociali a contrasto della povertà educativa. Dopo un percorso di formazione teatrale, intraprende la carriera di attrice di cinema, esordendo nel 2000 con I cavalieri che fecero l’impresa di Pupi Avati, con il quale gira nel 2003, Il cuore altrove; nel 2006 raggiunge la notorietà con Notte prima degli esami di Fausto Brizzi. Per la televisione è parte del cast di popolari serie e fiction quali CentoVetrine, per la quale nel 2002 si aggiudica la Grolla d’oro come miglior attrice, Che Dio ci aiuti e Provaci ancora Prof.  Nel biennio 2008/2010 è anche autrice e conduttrice di programmi di Radio2 Rai come Non voglio mica la luna e Effetto Notte, dedicati ai giovani e al cinema. Nel 2010 è protagonista della pellicola Dietro il buio di Giorgio Pressburger con cui parteciperà alla 68° Mostra del cinema di Venezia, tratto dall’opera Lei dunque capirà di Claudio Magris, e interprete del film tv La leggenda del bandito e Il campione per Rai Uno che si aggiudicherà l’oscar della tv come miglior fiction. Nel 2013 è impegnata nella direzione artistica del progetto promosso da Provincia di Varese “100 Anni D’Autore. Avvicinandoci al Cinema” e del film Il Pretore, tratto dal romanzo di Piero Chiara Il Pretore di Cuvio, oltre che nello spettacolo teatrale La bambina dei fiori di carta, monologo tratto dalla sua autobiografia edita da Aliberti.

Dal 2012 è impegnata come volontaria in diversi istituti della Bielorussia, dove nel 2016 ha realizzato con i bambini di Velikie-Lotsy, il più grande orfanatrofio della Bielorussia, il documentario Il mondo fuori da qua, ispirato alla fiaba di Pinocchio, con cui ha ricevuto diversi riconoscimenti (come l’Airone d’oro per l’impegno umanitario).

Dalla fusione delle sue esperienze curricolari artistiche e pedagogiche, Sarah Maestri è da anni attiva nelle scuole occupandosi dei giovani, ideando corsi di recitazione sulla conoscenza di sé e laboratori di cinema per la promozione della settima arte. 

Durata progetto 12 mesi 

Studenti coinvolti  240

Docenti coinvolti 20

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